Discepolo del Verrocchio e compagno a Roma, sui ponteggi della Sistina, di Perugino, Ghirlandaio, Botticelli e Signorelli, Bartolomeo - uno dei massimi esponenti della cultura figurativa tardoquattrocentesca - per quanto di natali e di formazione fiorentini, svolse la sua attività prevalentemente ad Arezzo. In questa città, per i molteplici incarichi ricevuti, fu ben presto coadiuvato da una bottega, il cui più fecondo rappresentante, Domenico Pecori, continuò, anche dopo la morte del maestro, a soddisfare la committenza cittadina e dei suoi dintorni.