Roberto Boninsegna, ribattezzato "Bonimba" da Gianni Brera, è stato uno dei grandi idoli dei ragazzi nati nei primi anni Sessanta, che ne hanno fatto l'emblema del centravanti. Per la forza, il coraggio, il carattere e la tempra di cacciatore di gol. Boninsegna mette la testa, si disse, dove gli altri faticano a mettere il piede. In tempi di rigide marcature a uomo le sue partite erano un corpo a corpo ininterrotto con gli stopper avversari, che con lui prendevano spesso più colpi di quanti riuscissero a darne. Spalla di Riva nel Cagliari, poi bomber implacabile nell'Inter del dopo Herrera, ancora decisivo in età matura nella Juventus di Trapattoni. Andò quasi per caso ai mondiali del Messico e ne diventò uno degli eroi, con una serie di partite epiche. Da innamorato del calcio, l'autore segue il campione nei suoi riti, nelle sue battaglie, nei suoi colpi e nei suoi gol più famosi.