Artista e scrittrice, Bona Tibertelli de Mandiargues (Roma, 1926-Parigi, 2000) è una delle protagoniste del Surrealismo nella sua declinazione al femminile, oggi finalmente al centro dell'attenzione di critica e pubblico. La sua singolare vicenda, ricostruita per la prima volta tra le pagine del catalogo, la avvicina a figure come Leonora Carrington, Meret Oppenheim, Dorothea Tanning, Dora Maar, Remedios Varo. Attraverso la pittura e una peculiare tecnica di assemblage tessile, Bona esplora i temi dell'eros e del fantastico, della metamorfosi e dell'androgino, in un processo alchemico che trasforma la materia, creando una personalissima visione del mondo. Donna affascinante, molto ammirata e generatrice di passioni travolgenti, Bona rifiuta esplicitamente i ruoli di donna-musa e donna-bambina, prevalenti nell'ambito del Surrealismo. Si identifica invece, almeno a partire dagli anni settanta, con la lumaca, animale ermafrodita e figura ambivalente, al tempo stesso amichevole e ripugnante, incarnazione dell'informe surrealista. Per l'artista, la lumaca è simbolo dell'androgino, di fragilità e forza, e del continuo arrovellarsi della sua mente inquieta. Il catalogo accompagna la prima grande retrospettiva dedicata all'artista, curata da Antonella Camarda e Giuliana Altea al Museo Nivola di Orani. Esito di un'ampia ricerca d'archivio, il volume documenta la mostra, con una sezione di saggi di approfondimento e le illustrazioni a colori di 38 opere, datate dal 1950 al 1997.