Curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, l'esposizione ripercorrerà le tappe fondamentali della carriera del pittore ferrarese attraverso la selezione di quaranta capolavori - alcuni dei quali mai esposti in pubblico - provenienti da prestigiose collezioni private italiane, privilegiando opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920 circa, il periodo della sua piena maturità creativa e stilistica.
Il percorso presenterà opere di grande importanza, come il nucleo di quadri eseguiti per il mercante Adolphe Goupil dove a prevalere sono soggetti garbati o allusivi, ambientati fra un Settecento galante, esotismi orientaleggianti e una eccitante contemporaneità. Da questa miscela prende vita una serie di lavori, densi di materia e di colore, dove protagoniste sono dame abbigliate alla moda del tempo, dall'ingenuità maliziosa e carica di sottintesi, moderne interpreti di una femminilità vivace, spesso ritratte sullo sfondo di paesaggi rigogliosi. Di tale produzione la mostra accoglierà capolavori come La lettera (1873), Giovane seduta al pianoforte (1873), Berthe esce per la passeggiata (1874), L'attesa (1878), La visita (1874) e gli acquarelli Al parco (1872) e Interno con figura elegante (1875), tutti eseguiti tra il 1872 e il 1878. A posare qui è Berthe, la graziosa modella e amante di Boldini per quasi un decennio, la cui fisionomia aggraziata torna con frequenza nei quadri del periodo.
Di altrettanto interesse sono le "impressioni" paesistiche della campagna francese e le affascinanti vedute della Ville lumière, caratterizzate da un "realismo" singolare in cui l'artista ferrarese dimostra di padroneggiare sia il piccolo che il grande formato, basando ogni sua creazione sullo studio attento del vero. Esemplare è l'Omnibus in Place Pigalle (1882) dove la vita pulsante della città in continuo fermento abbaglia lo sguardo del pubblico e lo trascina lontano alla scoperta di un palpitare intenso e suggestivo.
La mostra approfondirà, inoltre, l'evoluzione dello stile di Boldini nel genere del ritratto, dalle effigi ufficiali, a quelle che raffigurano amici e colleghi. È la produzione dove meglio risalta la sintonia di sguardo e di cuore fra Boldini e artisti a lui contemporanei, come Degas, Manet, Helleu e Sargent. A partire dagli anni Novanta dell'Ottocento, sulle sue tele prende vita una galleria di personaggi illustri, di donne soprattutto, interpreti di una femminilità sempre più indipendente, che egli studia per ottenere i migliori effetti di colore. Ritratti come quelli dell'attrice Jeanne Renouardt, di Enrichetta Allegri, di Marie-Louise Herrouet, della Principessa d'Isemburg-Birstein, di M.me Lacroix o di M.lle Gillespie imprigionano il fascino del bel mondo parigino: un mondo interpretato e colto nella sua verità da quelle pennellate veloci, scattanti, decise, che hanno fatto di Boldini uno dei ritrattisti più ricercati e amati dalle dame di fin de siècle, che fecero scrivere al critico Thiébault-Sisson nel 1896: "nell'arte scabrosa di