Per capire le ragioni che fanno di Bergson un filosofo fondamentale del nostro tempo lo si deve disancorare da un'immagine di maniera che ne fa un campione di sensibilismo sottile, quasi più vicino ai letterati che ai filosofi e agli scienziati. A tale scopo, Renato Barilli mostra come Bergson abbia tracciato una filosofia corrispondente a tutti i postulati della scienza e della tecnologia dei nostri giorni e come la sua tenace lotta contro la geometrizzazione dell'esperienza sia anche la rivalsa del "soft" contro le vecchie pretese illuministiche che hanno difeso a oltranza il rigido, il rettilineo, ovvero lo "hard".