Alcune città italiane furono per una parte della loro storia Capitali di territori più o meno vasti, e ospitarono una Corte. Il caso di Bergamo, a cui è dedicato questo volume, è diverso. Nel 1428 passò sotto il dominio di Venezia e vi restò, abbastanza quietamente, sino all'epoca napoleonica. Le capitali tendono a eliminare ogni traccia della rusticità originaria; Bergamo l'ha elaborata e raffinata, senza ripudiarla, incarnando squisitamente il sentimento della provincia. Con il testo di Giovanni Gavazzeni si ripercorre la storia della città, il dialetto e la musica, mentre lo scritto di Simone Facchinetti svela le meraviglie artistiche di Bergamo e del territorio circostante, in un itinerario che, partendo dai maestri veneti Bellini e Lotto, tocca i "pittori della realtà" Moroni, Ghislandi e Bonomini, muovendosi tra i capolavori dell'Accademia Carrara e le gemme nascoste nelle chiese della città e nelle valli vicine. In chiusura, il testo di Stefan Krause racconta la rocambolesca vita di Bartolomeo Colleoni, condottiero e capitano di ventura, figura cruciale nel Rinascimento bergamasco. A fianco scorrono le immagini dei più bei luoghi di Bergamo ritratti dal fotografo Massimo Listri. Dalla Basilica di Santa Maria Maggiore ai Palazzi Terzi e Moroni, che dischiudono sfarzi e affreschi, alla Cappella Colleoni, le fotografie restituiscono al lettore l'impressione di una città colta, viva, che si specchia nella sua storia senza narcisismi.