Dopo l'Unità, i pittori della "Nuova Italia" sentono la necessità di superare le divisioni delle scuole regionali, per restituire all'arte una dimensione nazionale e internazionale, scoprendo i temi e le suggestioni della "vita moderna". Così che alla pittura di storia, si sostituisce la rappresentazione della società contemporanea, sostenuta da chiare intenzioni narrative a cui si confanno i nuovi linguaggi figurativi. A partire dagli ultimi sviluppi del Realismo macchiaiolo e dall'importazione delle novità della "Scuola di Parigi", fino all'insorgere della Scapigliatura e al dilagare delle spinte innovative del Divisionismo e delle secessioni, la mostra Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla traccia un percorso di adeguamento ai tempi nuovi, e di recupero di una dimensione internazionale, per un'arte che può nuovamente dirsi italiana.