Rimasta orfana, Daniela arriva in Egitto e viene affidata alla nonna Francesca, ex ballerina, donna passionale e controversa che, come tanti italiani ed europei, a fine Ottocento si era stabilita in Medio Oriente per cercare una vita migliore. Con la morte della nonna la ragazza è costretta a trasferirsi presso Livia e Matteo, una coppia anticonformista che la introduce a una nuova dimensione politica. Intanto la situazione internazionale comincia a precipitare, e le vicende di Daniela si intrecciano con quelle della Storia. "Ballata levantina" rappresenta una delle vette più alte nella produzione narrativa di Fausta Cialente. Pubblicato per la prima volta nel 1961, è un romanzo storico che rende la complessa ricchezza del mondo levantino: dalle contraddizioni borghesi del colonialismo in dissoluzione fino alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, raccontata attraverso le lotte degli antifascisti in Medio Oriente - che l'autrice, all'epoca speaker radiofonica al Cairo, visse in prima persona. Ma la storia di Daniela, tratteggiata con l'empatia profonda e riservata di Cialente, fa di questo libro anche un grande racconto di formazione sul difficile e incerto percorso di una ragazza che diventa donna. Daniela deve fare i conti con il bisogno di radici e riscatto, con la scoperta delle mille sfaccettature dell'amore e, più di ogni altra cosa, con l'indomito impulso di trovare la propria strada verso la libertà.