Il volume che analizza, con un approccio multidisciplinare, le forme d'utilizzo tradizionali e moderne dell'ayahuasca: l'uso indigeno; l'uso mestizo; l'uso nelle religioni ayahuaschere (Santo Daime, Barquinha e União do Vegetal); l'uso medico-terapeutico. Tra le numerose piante psicoattive utilizzate dalle popolazioni native su tutto il pianeta, nessuna ha ricevuto uno studio tra i più completi dal punto di vista botanico, chimico ed etnografico, quanto la liana e la bevanda derivante conosciuta col nome di ayahuasca o yagé. L'ayahuasca - parola in lingua quechua che significa "liana degli spiriti" - è un'infusione psicotropa di tradizione millenaria considerata sacra da milioni di persone indigene in tutto il bacino della foresta amazzonica. In questa nuova edizione, interamente riveduta e aggiornata, l'autore esamina e approfondisce argomenti propri delle scienze sociali e naturali, del diritto e della storia delle religioni, fornendo un esempio d'alto valore simbolico dei processi d'incontro e di sintesi socio-culturale che stanno avvenendo in questo periodo storico, con ripercussioni che coinvolgono tanto il sapere scientifico quanto la riflessione giuridico-istituzionale. Scritto con un linguaggio chiaro e divulgativo, il testo si rivolge non solo a un pubblico specialista ma a qualunque lettore interessato ad approfondire un argomento di estrema attualità soprattutto per quel che riguarda il tema del confronto e fusione tra sistemi culturali "altri" l'uno rispetto all'altro. «L'uso rituale dell'ayahuasca rappresenta un esempio significativo del ruolo ancestrale delle piante psicoattive nello sviluppo della cultura sociale umana. [...] All'interno di un adeguato contesto controllato, rappresenta un'immersione completa nel logos, che permette all'individuo di penetrare ed essere penetrato dalla comprensione dell'ordine che regge la realtà in cui vive e l'universo intero. Questa comprensione è fonte della risoluzione dei problemi personali e sociali, a livello fisico, psichico e spirituale. Tutt'altro che rappresentare un momento d'evasione con tendenza centrifuga rispetto alle responsabilità nei confronti delle relazioni sociali, risulta essere l'elemento principale per ricondurre l'individuo a una consapevole integrazione nella comunità, stimolando l'ordine e la pace. Grazie alla profonda immersione nel logos si comprende il kosmos, nell'accezione originale del termine greco che significa sia cosmo sia l'ordine che lo regge. Il riconoscimento del kosmos, l'ordine - spirituale - che permea la realtà, implica il riconoscimento del proprio posto ivi integrato, del proprio ruolo, dei propri compiti nella vita, in definitiva del senso della propria vita in funzione dalla comprensione dell'esistenza di un senso nell'universo intero. È solo attraverso il riconoscimento del kosmos, e quindi del senso del mondo in cui si è calati, che si può pensare di potere dare un senso alla propria esistenza. L'ordine superiore e le più intime aspirazioni di ciascun essere coincidono» (l'autore)