Nella seconda metà del Novecento, tramontata l'egemonia idealistica, la filosofia italiana si è aperta a indirizzi di pensiero prima ignorati o poco conosciuti, importando nuove prospettive e cercando di adattarle all'ambiente culturale del nostro paese. Ciò è avvenuto per la fenomenologia e l'esistenzialismo, e più tardi per il marxismo, in misura minore per il neopositivismo e la filosofia della scienza. Il panorama filosofico italiano degli ultimi decenni appare così contraddistinto da una serie di "avventure" dagli esiti alterni, che in questo volume l'autore ripercorre offrendo valutazioni talvolta impietose. Alla breve stagione del "nuovo illuminismo", che ebbe come protagonisti Abbagnano, Bobbio, Geymonat, Preti e altri, ha fatto seguito una stagione più lunga in cui il confronto tra le posizioni teoriche si è trasformato in scontro ideologico, e poi ancora nelle diverse prospettive del periodo postmoderno, che dall'avversione al sapere scientifico pervengono a un comune esito profetizzante.