Silloge composta da liriche scritte quasi interamente negli anni della pandemia, durante il lock down, quando l'isolamento divenne punto fermo per tutti. L'autrice, tramite i versi, cercò di descrivere le sensazioni provate non solo da lei, ma anche da chi quella battaglia la combatteva in prima linea, soprattutto medici e infermieri. In quel periodo più volte, simile a un bagliore di speranza, sentivamo ripetere la frase "Ne usciremo migliori", accorgendoci poi però che la frase giusta avrebbe dovuto essere "Avremmo potuto essere migliori". Tuttavia nulla può cancellare la luce tra i versi che l'autrice lascia filtrare, speranza mai sopita e che rende questa silloge attuale.