"Con Averroè, scrive Hans Küng, l'Islam ha preso congedo dalla filosofia e quindi dall'autonomia della scienza profana la cui autoaffermazione è stata possibile invece nel mondo cristiano". Conoscere la vicenda umana e intellettuale di questo grande filosofo è, dunque, essenziale per fare capire non solo gli enormi ritardi del mondo islamico rispetto all'Occidente ma anche le sue difficoltà a confrontarsi col tempo presente. Di questo personaggio del XII secolo, che ha influenzato in modo determinante la storia culturale non solo del tempo in cui visse e che Borges ha definito metafora dell'ansia del sapere, si conosce però ben poco anche perché sono pervenuti fino ai nostri giorni pochi frammenti di memoria, alcuni perfino frutto di fantasiose ricostruzioni giocate sul filo di amore e odio, che rendono ardua la ricostruzione di corretto profilo biografico. La ricomposizione di questi frammenti, necessaria per ricostruire la storia della vita di Averroè, è lo sforzo che sottende la redazione del presente volume.