Un'aporia contrassegna le vicende e l'evoluzione della psichiatria contemporanea: la sua incessante e frustrata aspirazione ad acquisire uno statuto scientifico attraverso le neuroscienze e i relativi modelli di riferimento ha portato al graduale declino dell'esperienza clinica incentrata sul soggetto sofferente e i suoi bisogni. Allo stesso tempo, le società liberali avanzate hanno progressivamente sgretolato la barriera tra normale e patologico, trasformando la stessa concezione della "malattia mentale" e moltiplicando le modalità di intervento e le forme di disagio. In contrasto a tutto ciò, nel nostro paese sono state avviate importanti innovazioni intese a promuovere la "salute mentale" per garantire diritti e democrazia a tutti coloro che, in un momento o nell'altro della vita, potessero essere afflitti da una qualche forma di disturbo o sofferenza psichica. Ora che innumerevoli segnali annunciano la volontà politica di rimettere in discussione le conquiste ottenute, è diventato urgente tentare di descriverne il funzionamento, l'efficacia, le eventuali inerzie e criticità. A una prima e provvisoria mappatura di questi problemi è dedicato il nuovo numero di "aut aut".