La rappresentazione dei tre mondi attraversati da Dante all'interno della Divina Commedia ha appassionato per secoli artisti, illustratori e scienziati visionari. Da Botticelli a Galileo passando per Gustave Doré e Dalí, sono stati in tanti a cercare di riprodurre, attraverso potenti immagini, spazi, atmosfere e paesaggi dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Nel '900 Giuseppe Terragni è stato il primo a dare forma architettonica all'immaginario dantesco attraverso il progetto mai costruito del Danteum a Roma, immaginando il viaggio ultraterreno come fosse un'esperienza spaziale oltre che spirituale, resa tangibile attraverso gli strumenti dell'architettura. Il volume che accompagna la mostra "Sezioni. L'architettura Italiana per la Divina Commedia", ospitata come prima tappa alla Reggia di Caserta, si propone di dare spazio a una visione contemporanea dell'escatologia dantesca, presentandp i disegni di oltre settanta architetti di diverse generazioni che hanno creato una personale visione contemporanea dei mondi raccontati nella Divina Commedia. Autori come Francesco Venezia, Paolo Portoghesi, Cherubino Gambardella, Aimaro Isola, Francesco Librizzi, Andrea Branzi e Franco Purini sono solo alcuni degli architetti che hanno contribuito con disegni originali a questa sfida visiva e intellettuale. Il libro è arricchito da contributi critici del dantista Riccardo Bruscagli oltre che da una serie di saggi di Alfonso Gambardella, Chiara Ingrosso, Simona Ottieri e Luca Molinari. La relazione visiva e concettuale tra l'immaginario tradizionale dantesco e una sua interpretazione attuale viene utilizzata come spunto per una riflessione più ampia che guarda al complesso e mutevole confronto tra racconto e immagine, filtrata attraverso visioni potenti e originali che riflettono sulla fragile natura del mondo contemporaneo riletto attraverso gli occhi di Dante.