Audrey Large propone uno scarto dirompente nel campo d'azione del design contemporaneo: con una presenza fortemente ambigua e un'eleganza naïf che traccia i codici di un'estetica inedita, i suoi lavori promuovono una vertiginosa messa in discussione dell'autenticità della visione e della percezione di ciò che è considerato reale, candidandosi al ruolo di oggetti-mutanti che sollecitano la coscienza culturale del nostro tempo a confrontarsi con la sua ineludibile, necessaria vocazione alla metamorfosi.