Nel nuovo ecosistema mediale il consumo di moda sta vivendo una fase di straordinaria trasformazione: da una parte i brand stanno progressivamente presidiando contenuti e piattaforme di comunicazione, diventando sempre più centrali nella costruzione di immaginari simbolici. Dall'altra, i consumatori si avvantaggiano della spalmabilità e diffondibilità della moda, all'interno di un ecosistema mediale accessibile in modo permanente e basato sulla circolazione digitale dei brand e dei loro significati. In questo scenario il consumo di moda avviene sempre di più nei media e con i media, fino al punto di sovrapporsi allo stesso consumo mediale in termini di pratiche e di piaceri. Nel consumo di moda, infatti, trova compimento quell'aspirazione delle audience a connettersi e interagire con i contenuti dei media, impegnandosi in attività fandomlike, abilitate da piattaforme digitali sempre accessibili, dove i touch point con i brand di moda si moltiplicano grazie a strategie di branding mirate e alla produttività dei consumatori. Allo stesso tempo, il desiderio di imitazione stimolato dalla moda messa in scena nei media si avvantaggia della moltiplicazione dei contenuti e dei modelli appropriabili, delle potenzialità della ricerca di informazioni in Rete e della immediatezza dell'acquisto online: ne emerge una esperienza di consumo più ricca, immersiva e appagante in cui queste audience della moda (audience for fashion, appunto) consumano moda attraverso molteplici momenti di audiencing, che rendono il consumo stesso un'esperienza memorabile.