Nur è arrivato dalla Siria per fuggire dalla guerra che gli ha distrutto la casa e ucciso il padre. Il suo unico amico è Safi, il suo cane. Tau è partito dal Congo in cerca di una cura per la madre, ma le sue speranze sono state deluse e ora la vede spegnersi lentamente, travolta dalla malattia e dal dolore della perdita. Entrambi si sono ritrovati nel girone infernale del campo profughi di Samos, ai confini dell'Europa e dimenticati da tutti. Quando Tau decide di rapire Safi, sperando che le condizioni della madre migliorino grazie alla compagnia dell'animale, i due ragazzi entrano in collisione, sostenuti dai pregiudizi che ogni comunità del campo nutre nei confronti delle altre. Sarà solo grazie a Popi, la figlia della Manager del campo, che le loro vite si incontreranno e i due troveranno un terreno comune sul quale tentare di costruire un futuro. Sullo sfondo di questa favola delicata, emergono le durissime condizioni psicologiche e materiali in cui vivono i bambini e gli adolescenti di Samos, rese ancora più esplicite e toccanti dalle fotografie della seconda parte di questo libro. Frutto dei laboratori di fotografia tenuti periodicamente a "Mazí" da Nicoletta Novara, e accompagnate da testi scritti direttamente dai ragazzi, queste immagini offrono uno sguardo autentico, sincero e spietato, ma non privo di speranza, su una delle più grandi tragedie dell'Europa moderna.