L'estetica dovrebbe tornare al suo significato di teoria della conoscenza sensibile, che riguarda la qualità della nostra percezione e, quindi, la nostra vita quotidiana. Più che una teoria del giudizio sull'arte, per Tonino Griffero la nuova estetica sarà una indagine sulla 'prima impressione' che si ha del mondo esterno. Ne discende la descrizione fenomenologica delle 'atmosfere', ossia delle qualità emotive irradiate dagli ambienti e dalle cose. Con 'atmosfera' finora ci si è riferiti soltanto, e in modo vago, alla qualità di un incontro tra persone, alla situazione o al 'clima' politico, all'aria che si respira in un certo ambiente architettonico, interno o esterno, all'aspetto caratteristico di un paesaggio, alla tonalità emotiva associata a un messaggio pubblicitario o evocata da una messa in scena teatrale o da un film, ecc. Una filosofia delle atmosfere di impianto neofenomenologico intende invece dare sistematicità a questa variopinta semantica 'meteorologica', sia per meglio precisare il carattere esterno e quasi oggettivo di sentimenti erroneamente ritenuti privati, sia per capire l'azione esercitata dalle atmosfere sul nostro stato d'animo e sulla connessa dinamica corporea, e, di conseguenza, anche sui nostri comportamenti e valutazioni. L'atmosferologia fornisce così le basi estetiche e fenomenologiche per lo sviluppo di un inedito e fecondo campo d'indagine multidisciplinare.