Majakovskij nel suo saggio "Come si fa poesia" afferma che fra l'opera letteraria e gli avvenimenti descritti si deve porre una distanza, temporale o spaziale, immaginifica o reale. Forse quindi non è un caso che per esempio Verga scrivesse i suoi romanzi nella città di Milano e non nella sua Sicilia. Così anche Patrizia Amalfi riesce a parlare del presente con la lente della poesia, della impersonalità; quando l'io poetico dichiara se stesso riesce ad includere tutti, tutte quelle persone che hanno provato quelle sensazioni di smarrimento «Un ultimo grido», perdita «A mia madre», solitudine «Comprendo», dolore «La muta».