L'incompetenza dei funzionari della dittatura albanese ai tempi di Enver Hoxha viene raccontata attraverso gli occhi di Demka, un uomo che ha rinunciato al sogno di diventare scrittore per guadagnarsi da vivere scrivendo report e brillanti discorsi per i dirigenti di spicco del partito. Il personaggio del titolo, Zylo, il capo di Demka, rappresenta l'archetipo del burocrate comunista incompetente e vanesio, con ambizioni grandiose ma capacità limitate, silurato proprio mentre si favoleggia di una sua nomina ad ambasciatore. Innamorato solo del proprio ruolo, nel suo sfrenato e vacuo attivismo si alterna tra ministeri e teatri, villaggi contadini e spiagge riservate alla nomenklatura rievocando, senza saperlo, i personaggi di Gogol', Kafka e Kundera. Dal libro è stato tratto il film omonimo diretto da Fatmir Koçi.