Brossura con sovraccoperta, 100 ill. colori e b/n. Capita spesso di pensare l'arte come un unicum vorticoso, una miscellanea che attraversa spazio e tempo, tale da comparare le rappresentazioni più lontane da noi sia sul versante simbolico che su quello materico. Succede questo anche con le arti africane per il loro concentrato di soluzioni formali ed evocative che animano linguaggi astratti, divenendo una variegata tavolozza a cui attingere e con cui dialogare, oggi più di ieri. In effetti, in un Occidente dal recente passato coloniale, l'opera plastica africana fu spesso vilipesa e fino alla fine dell'Ottocento le sculture africane furono considerate, salvo rare eccezioni, "idoli dei selvaggi" o più blandamente "oggetti esotici". Ma, agli inizi del Novecento, il concetto di "arte" non disgiunto da quello di "cultura" cominciò ad essere anche esteso alle vigorose produzioni dei popoli dell'Africa. Determinante fu la loro riscoperta, nei musei europei a carattere "etnologico" da parte delle avanguardie dell'arte moderna, culminata oggi con la consacrazione nel tempio occidentale dello scibile artistico per eccellenza, il Louvre. Questa collana si propone di mostrare alcuni degli aspetti delle arti e delle culture africane che consistono in grandi varietà di stilemi e raffigurazioni sviluppatesi in un ampio arco spazio-temporale che vanno dal Golfo di Guinea fino all'Africa Centrale, comprendendo soprattutto le vaste aree geografiche degli attuali Stati: Mali, Burkina, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Ghana, Costa d'Avorio, Nigeria, Camerun, Gabon, Congo e Angola.