La Rivoluzione industriale determinò un cambiamento radicale nel mestiere del pittore, che da allora poté acquistare telai in formati standard, tele già pronte per l'uso, ma soprattutto un gran numero di nuovi colori sintetici ottenuti nei laboratori chimici, venduti dal 1841 già miscelati con l'olio nei tubetti di stagno. Nel volume è ripercorsa la storia di questi materiali attraverso l'esame delle opere dei maggiori protagonisti della scena artistica europea dal secondo Ottocento fino alle prime avanguardie storiche: da Manet agli Impressionisti, da Seurat ai Divisionisti, da Cézanne a Van Gogh, dai Cubisti ai Futuristi, da Matisse ai Suprematisti, fino a Kandinskij e Klee. Di ogni artista sono descritte anche le tecniche utilizzate, ponendo a confronto le indagini scientifiche condotte sui dipinti con i testi scritti dagli stessi pittori, per comporre un racconto sfaccettato dal quale emerge la grande abilità di sperimentare ed elaborare nuovi linguaggi pittorici.