Con questa mostra dedicata esclusivamente alle 'Grandi Opere' di Arnaldo Pomodoro si può finalmente osservare un capitolo essenziale della sua opera. Così la Fondazione rivolge per la prima volta lo sguardo su alcune delle creazioni plastiche dello scultore che, in virtù della loro dimensione poetica e fisica, possono vantare una qualità dirompente e poderosa deliberatamente anti-monumentale, poichè consapevolmente scevra da enfasi retorica. Affiancate in una successione eloquente, come orgogliose mete di un percorso costato al Maestro montefeltrino anni di ricerca e impegno, le grandi sculture mettono in evidenza numerosi aspetti della sua singolare vicenda plastica. Affrontare la grande dimensione nell'opera plastica, soprattutto quando si scelgono materiali duraturi come il ferro corten o ancor più il bronzo, mediante l'antica tecnica della fusione a cera persa, comporta l'adozione di sistemi di preparazione e modellazioni assai particolari, tali da indurre Pomodoro a nuove esperienze come pure a condurlo a nuovi esiti non privi di considerevole efficacia e stupefacente impatto spaziale. Le 'Grandi Opere' di Pomodoro non consentono più ad alcuno di sottrarsi alle domande sulle ragioni stesse dell'arte, sulle contraddizioni della societàcontemporanea, sul destino della nostra epoca, spesso attraversata da eventi dissolutivi, ai quali l'opera di Pomodoro oppone una tensione memorabile e duratura, aere perennius, che solo l'energia dell'arte sembra saper metter in gioco, come sfida e avventura continua e tenace attraverso il tempo. Bruno Cora'