Considerato, nel mondo antico, sacro agli dei, l'argento fu uno dei materiali prediletti dagli artisti piemontesi, i quali seppero imprimergli una forza plastica in sintonia con le mode del momento, passando dai capricci del Rococò alle linee severe del classicismo degli anni della Rivoluzione francese. L'argenteria sabauda, prodotto di una cultura internazionale e raffinata, fu vittima, nel corso del XVIII secolo, di fusioni "di Stato", che ne ridussero considerevolmente la quantità. Realizzati da professionisti altamente qualificati, gli argenti torinesi d'epoca barocca sono tutt'oggi conservati in importanti raccolte pubbliche e private e sono oggetto del contendere tra collezionisti. Questo libro ripercorre la loro storia, partendo dagli esempi più antichi, databili intorno al 1700, per arrivare al Neoclassicismo. Diviso in capitoli corredati da un ricco apparato iconografico, raccoglie oltre 160 schede di oggetti in gran parte inediti o poco conosciuti, ognuno dei quali presentato in modo completo.