Il volume propone una riflessione sull'anastilosi nella sua più ampia accezione e come tema specifico di restauro. L'argomento è affrontato dal punto di vista concettuale e terminologico, partendo dalle definizioni di anastilosi "diretta" e "indiretta", fino alle declinazioni della "ricostruzione" e alle nuove possibilità offerte dall'"anastilosi virtuale". Non si tralasciano inoltre considerazioni sul significato di "frammento" e di "rudere" nell'ambito della tutela del patrimonio storico e artistico. I saggi si articolano fra storia, teoria e prassi, rimandi all'attualità e a prospettive future, aspetti tecnico-diagnostici ed efficaci esemplificazioni, nel comune interesse per il trattamento dei resti di un antico edificio per garantirne la conservazione, la "reintegrazione dell'immagine", un ruolo nel contesto in cui sono stati prodotti o una ricollocazione museale. Ne deriva un significativo quadro d'insieme sull'anastilosi come pratica di restauro, soprattutto in campo archeologico, anche depositaria di valori museografici diversamente declinabili.