Questa antologia raccoglie tutta una serie di cose incomplete, inedite o viste poco, riesumate, rispolverate, restaurate e assemblate a formare il grande fregio che raffigura il percorso di uno dei numi tutelari dell'underground nel mondo delle storie disegnate. Come afferma Andrea Voglino in Parti molli, Stefano Zattera è riuscito a far sua la lezione del fumetto italiano circa 1977 traghettandola in una direzione inedita. Non solo, come avveniva su «Cannibale» e «Frigidaire», citazioni dall'illustrazione e dai più classici comics a stelle e strisce, ma anche abbondanti contaminazioni tra linguaggi, dalla fantascienza al noir, all'underground, dal punk alla new wave. E se Tamburini, Pazienza e Scòzzari godevano a mettere su carta la fondamentale vacuità degli umani schizoidi del XXI secolo, Zattera conserva qualche barlume di speranza. Trame e personaggi - è ancora Voglino a parlare - che fanno il possibile per dimostrarsi crudi, immorali o feroci, alla fin fine mostrano l'umanità, la fragilità e il fondamentale ottimismo di chi le ha sognate, scritte e fissate su carta. Scintille preziose ancora in grado di illuminare lo sguardo, da rileggere o scoprire assolutamente.