Scritto come un monologo teatrale, con un breve intermezzo dialogato tra il protagonista narrante e due marionette, ha un andamento però narrativo con dei passaggi lirici di struggente poesia. Narrativo in quanto alla fine una didascalia ci svela che l'io narrante in realtà ha scritto la sua storia su un papiro , miracolosamente ritrovato negli scavi archeologici di Schliemann a Hisarlik e quindi tutto il racconto riporta la voce di chi millenni fa vergò quelle parole, riportando, in opposizione alla vulgata omerica, una diversa versione della famosa guerra di Troia, la madre di tutte le guerre. Quasi fosse una delle varianti della medesima vicenda dal Diario della guerra di Troia di Ditti Cretese, anche lui soldato, alla Storia della distruzione di Troia di Darete Frigio fino alle varianti compilative dei più tardi bizantini.