Le storie di Alessio Pasa sono storie claustrofobiche di famiglie, quotidianità, tradimenti, soldi, debiti. La sua scelta eversiva è quella della narrazione cinematografica per strofe e in versi: ciascuna strofa è una scena essenziale, ciascun verso è un'inquadratura, uno spostamento minimo della macchina da presa, la messa a fuoco nitida di un particolare. Nessun lirismo, nessuna sbavatura in queste storie: ma uno sguardo purissimo, clinico, tattile, famelico di percezioni. In "Appuntamento con il notaio", il romanzo breve che apre questo volume, osserviamo il dissolversi di una coppia attraverso le storie parallele del marito, che cerca fino all'ultimo di nascondere le conseguenze drammatiche di un'incauta speculazione, e della moglie, che decide di tradirlo per un uomo verso il quale non prova amore. In "Figlia" e in "Ciao fratello" osserviamo il dissolversi, nel momento in cui si scontrano con "quello che c'è fuori", con "il mondo", di altre relazioni familiari: tra genitori e figli, tra fratelli. E "Paura della notte", il racconto che chiude il volume, è il diario di una resa sentimentale, un discorso amoroso agli sgoccioli, che si fa strada tra il rancore, la nostalgia e i ricordi.