Si è occupato personalmente della selezione delle circa 8000 parole scritte in 156 taccuini, David Sedaris, e ne ha fatto dono in due libri. Ragazzi che giornata! copre gli anni dal 1977 al 2002, ne seguirà un altro degli anni 2003 – 2017.
“Theft by Finding", furto di oggetti rinvenuti, questo il titolo originale, che riprende un modo di dire inglese, quando trovi qualcosa di valore e te la tieni. I diari di Sedaris sono questo: annotazioni delle cose di valore, che trovi, inciampandoci dentro o vivendole.
David Sedaris ha una mente eccentrica, ironica, dissacrante e, lo dimostra questo libro, multiforme fino all’incredibile. Non ci sono cose che sfuggono al suo occhio, e alla sua penna.
Leggi note di ogni genere, i suoi diari sono quanto di più lontano da una narrazione di fatti. Sono una raccolta di pensieri, di aneddoti, di fatti, incontri, frasi rubate per strada, al ristorante, cose di estranei e episodi di famiglia, raccontati con sincerità e tanto umorismo.
Intimità, realtà, vita: lui scrive tutto, con data e luogo, e noi leggiamo una pagina dopo l’altra con la consapevolezza che la mente di un genio forse è proprio questa, capace di registrare anche fatti insignificanti.
Dagli inizi, droga, alcol, giacigli di fortuna, storie passeggere e lavoretti che non riusciva a mantenere. Imbianchino, uomo delle pulizie, traslocatore, Sedaris ha fatto anche l’elfo a Natale nei grandi magazzini.
31 ottobre 1990 New York. Oggi pomeriggio, seduto nell’ufficio del Paese di Babbo Natale all’ottavo piano di Macy’s, mi sono sentito dire: «Congratulazioni, signor Sedaris. Da oggi lei è un elfo».
Poi il lento riscontro del pubblico e degli editori, che lo coglie di sorpresa, impreparato al successo, ai firma copie, ai servizi fotografici senza senso, ai viaggi di promozione.
Marzo 1993 New York. Ha chiamato Roger Donald della Little, Brown dicendo che vuole propormi un contratto per due libri. Per festeggiare mi sono comprato una camicia di jeans, e ho pensato che è incredibile quanto velocemente può cambiare la vita. Mai avrei pensato di desiderare una camicia di jeans.
La storia d’amore con Hugh, le vacanze in Normandia, le lezioni di francese, gossip e anche barzellette: tanti aneddoti e tante persone che Sedaris racconta a piccoli tratti, veloci istantanee che sono lampi a effetto, dove l’ironia è la sua arma più affilata.
5 novembre 2002 Parigi. Steven mi ha mandato l’articolo del “New York Observer” insieme con un trafiletto di “Publishers Weekly”. Nel primo vengo definito “simile a uno gnomo”, con la testa che “a malapena spunta dal leggio”. Il secondo usa gli aggettivi “vispo” e “minuscolo”, dando l’impressione io possa dormire in una confezione di fiammiferi vuota.
Questo libro e quello che verrà in seguito sono doni di grande generosità di un autore culto, che ci mette a disposizione tutto, pubblico e privato. E per un misantropo come lui, è cosa grandissima e molto invitante.
Recensione di Francesca Cingoli