"Un sogno divenuto realtà; questo è ciò che è avvenuto. Quando ci venne proposta l'opportunità di attivarci per il recupero di un'opera che con grande probabilità era appartenuta alla collezione del Museo ed alienata nella ben nota asta del 1835, mai ci saremmo aspettati di intraprendere un cammino tanto difficile e complesso ma così gratificante ed unico. Tutte le scoperte fatte, grazie a studi approfonditi, che gusterete leggendo questa pubblicazione, hanno rivelato fondamentali notizie riguardanti un artista poco conosciuto dai più, che a Bergamo è passato ed ha lasciato il suo segno. Non mi soffermerò su valutazioni scientifiche riguardanti l'opera, esperti qualificati lo faranno con maggior perizia nei saggi successivi. L'idea, assai semplice, è nata dagli Amici del Museo. Il nostro Museo è civico, quindi di tutti noi; allora siamo noi tutti insieme a voler recuperare ciò che ci apparteneva con un'azione nuova, coinvolgente, partecipata in prima persona: una sottoscrizione pubblica." (G. Pandini)