L'opera di Sade e Fourier, nelle differenze come nel comune impegno a scuotere le fondamenta della morale civile, resta uno straordinario esempio di riassegnazione del primato etico e sociale al desiderio e al piacere dei corpi in una cultura da sempre orientata alla loro emarginazione e maledizione. Questo libro intende rileggerne l'opera proprio per farne riecheggiare, nelle loro diverse colorazioni e intonazioni ma soprattutto in una radicalità che molte letture interessate hanno tentato di attenuare, il richiamo ad una sensualità liberatoria e dissacrante oggi stritolata dallo sfruttamento e dall'asservimento dei corpi al lavoro e delle passioni sistematicamente manipolate a fini di controllo. Accanto ad essi, in un percorso volutamente frantumato e labirintico come il desiderio stesso, brevi e folgoranti accensioni, tracce, figure, di altre opere, di altri maestri che, nell'arte, nella letteratura, nella filosofia e nella fisica e metafisica del costume, nell'insegnamento, hanno egualmente inseguito l'esperienza dell'eros, pagando spesso con l'oblìo o l'eufemizzazione l'intensità e l'acutezza del loro sguardo e dei loro gesti concreti o simbolici.