Il cinema come una forma di esperienza del mondo antica quanto la luce del sole. Questa la dichiarazione di fede e di amore di uno dei maggiori cineasti, narratori e teorici tedeschi dei nostri tempi. Un proliferare di aneddoti e apologhi fulminanti ed emblematici, carichi di una forza critica che si fa visione. Racconti e riflessioni in bilico tra realtà e finzione che giungono a comporre un'unica grande epica cinematografica. Dall'epopea picaresca dei pionieri ottocenteschi fino ai dietro le quinte del cinema contemporaneo, passando per il ruolo, inquietante e cruciale, giocato dall'uso della pellicola nella Prima guerra mondiale e nel nazismo e per la stagione di rottura delle nouvelles vagues europee, Kluge narra un'avventura bruciante che è stata anche una rivoluzione dello sguardo e del pensiero. Il ritorno di un autore inclassificabile capace di mettere a nudo con la sapienza del miniaturista i cortocircuiti della storia e la logica interna all'arte nata per far risplendere i sogni.