Cinque ritratti più uno, in cui Wilma Ducati indaga l'animo umano attraverso cinque persone vere trasposte su foglio, con semplici matite, attraverso la sua capacità pittorica e la forza della scrittura. Il sesto ritratto è destinato a lei stessa che si racconta e, mentre racconta le vite degli altri personaggi, parla anche di noi, del nostro mondo, della contemporaneità così controversa, così misteriosa. "Il palco è buio, si sente il vociare del pubblico in attesa. I musicisti salgono e si posizionano, sale anche lei. Controlla la pedana, la strumentazione e l'immancabile megafono. Poi, per un attimo, tutto tace in attesa dell'inizio. C'è tensione. Si accendono le luci, di tutti quei colori accesi che lei tanto ama, le danzano attorno al comando dei tecnici. Lei chiude gli occhi, si concentra; è come se s'isolasse e si dissolvesse, o facesse dissolvere tutto il resto intorno a sé. La musica inizia, le casse cominciano a vibrare e Luca la guida e la accompagna, come sempre al suo fianco; Daiana ondeggia dolcemente e si lascia trasportare, gli occhi sempre chiusi, il suo viaggio è cominciato."