Il continuo stupore per la vita è il filo conduttore dell'opera pittorica di Angelino Balistreri (Quarta Sant'Elena, 1922-Macerata, 2015), sviluppatasi fra la seconda metà del XX secolo e gli inizi del secolo successivo in Italia, in Francia e in remoti territori dell'Africa e del Medio Oriente. Le sue fasi sono scandite dal confronto con i modelli dei grandi pittori del Novecento, da Picasso a Chagall, e con fondamentali movimenti di avanguardia come l'espressionismo, figurativo o astratto, e il surrealismo, ma anche con memorie della più antica civiltà mediterranea, in specie della Sardegna, terra natale del pittore. Con una varietà di stili e una tecnica inconfondibile, consistente nello stendere il colore soprattutto con la spatola, Balistreri fa intendere tutto il valore di quel primitivismo moderno che Baudelaire annunciava scrivendo: "Il genio non è che l'infanzia ritrovata con la volontà".