Dedico questo progetto fotografico a mio papà Domenico.
“Manenti16” era il suo identificativo come autista ATM, l’azienda dei trasporti pubblici milanesi.
Da piccolo spesso attendevo il suo passaggio ad una delle fermate della sua linea settimanale. Così lui mi faceva salire per condividere un tratto di percorso insieme.
Ma a volte rimanevo fino al capolinea, al termine del turno, in modo da tornare insieme dal deposito Palmanova.
Per molti anni è stato alla guida degli autobus della zona est di Milano, terminando la sua carriera lavorativa come istruttore.
Aveva a cuore il fare bene le cose, sia al lavoro che nel privato. Passione e precisione, temperamento e attitudine che l’hanno accompagnato sino alla pensione.
Per anni ho fotografato Milano e continuerò a lungo.
Nelle mie “osservazioni urbane”, spesso ho catturato immagini della città con la presenza contestuale dei mezzi pubblici: senza di loro percepivo una specie di vuoto.
Grazie alla “lettura” di alcune mie immagini, Gloria, una mia cara amica fotografa, “mi fece vedere” cosa il mio cuore mi aveva suggerito in quegli scatti; da qui la decisione
di lavorare su questo progetto dove convergevano l’amore per la mia città e per mio padre tramviere.
I mezzi dell’ATM - ultimamente si sono unite le numerose BikeMI presenti in tantissime strade e piazze - ci portano a spasso per la città unendo luoghi diversi per aspetto architettonico e
utilizzo: i ragazzi frequentano le università e i cinema; i loro genitori si incontrano spesso nei teatri e i nonni sono i più assidui frequentatori delle biblioteche.
Tutte le generazioni sono unite in questo viaggio nella nostra Milano.
In questo progetto ho voluto raccogliere le immagini dei luoghi della cultura milanese, accompagnati sempre dalla presenza di un mezzo
pubblico o di una bicicletta, sistema di trasporto di massa che, nonostante qualche disservizio, rimane tra i migliori servizi pubblici italiani ed europei.
© Claudio Manenti