Premessa
L’entrata in vigore di una serie di DL sul riordino di corsi di studio universitari e la recente istituzione della Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinaria (DM n. 270 del 22.10.04) ha reso necessario modificare in maniera significativa la modalità di insegnamento di numerose discipline tra le quali anche l’Anatomia, dando maggiore spazio alle dimostrazioni ed alle esercitazioni pratiche e privilegiando gli aspetti applicativi. Benché l’Anatomia Topografica sia per sua stessa natura fortemente orientata in senso clinico, i trattati classici tendono a presentare la materia come un riepilogo di nozioni dell’anatomia descrittiva, raggruppate fra loro secondo i criteri canonici della suddivisione del corpo in regioni. Tale approccio risulta in genere alquanto ostico per lo studente, che si vede di fronte ad un interminabile elenco di strutture anatomiche le quali gli appaiono prive di qualsiasi interesse professionale.
Il testo che segue non è un trattato, ma è stato pensato prima di tutto per gli studenti, con l’intento di rendere più interessante la materia e di metterne fortemente in evidenza gli aspetti pratico-applicativi. Ho cercato di far si che il lettore possa comprendere immediatamente che le nozioni anatomiche di volta in volta ricordate nelle singole regioni sono strettamente collegate a motivi di interesse professionale. La trattazione di ciascuna regione consiste di una prima parte, strettamente anatomica, organizzata in forma di scheda anatomo-topografica nella quale vengono considerati i limiti, la stratigrafia, la vascolarizzazione e l’innervazione (se di rilievo), gli aspetti anatomici più significativi. Segue un elenco di obiettivi di anatomia applicata, che ha lo scopo di fornire una serie di conoscenze fortemente orientate alla pratica clinica e di formare nel lettore una mentalità anatomica rivolta verso la risoluzione dei problemi diagnostici. A questo scopo, al termine di ciascun capitolo, è stata inserita una serie di schede cliniche, che non hanno alcuna pretesa di fornire nozioni esaustive, ma di mettere in evidenza, a titolo puramente esemplificativo, la stretta relazione esistente fra elementi anatomici e segni clinici nelle diverse condizioni descritte. Infine, se rilevanti, sono stati trattati anche alcuni elementi zoognostici riguardanti principalmente i grossi animali.
L’autonomia delle singole Facoltà, che potrà essere attuata in ottemperanza alle nuove disposizioni di legge, con la conseguente possibilità che il corso/modulo di anatomia topografica o applicata venga svolto in periodi molto diversi del percorso formativo dello studente e la decisione di non limitare la trattazione a specifici gruppi di animali o singole specie hanno reso necessario effettuare alcune scelte sui contenuti e sull’impostazione del testo, che, spero possa essere sufficientemente semplice per gli studenti dei primi anni e, allo stesso modo, sufficientemente completo per quelli che frequentano gli ultimi anni di corso.
Benché profondamente mutato nell’impostazione, il nucleo di questo libro si rifà alle lezioni di Anatomia Topografica del compianto professor Armando Gobetto, del quale ho avuto la fortuna di essere allievo, che mi ha incoraggiato e fornito preziosi suggerimenti e consigli nella stesura del manoscritto originale, stesura iniziata parecchi anno orsono. Sono inoltre profondamente grato a tutti i colleghi e agli amici che mi hanno aiutato a completare questo lavoro: Paolo Botti ed Aurelio Cagnasso per le correzioni, le precisazioni e i chiarimenti su argomenti di interesse clinico chirurgico e medico, Paolo Buracco e Sergio Forapani per le immagini radiografiche, Mario Cipone per i quadri di tomografia assiale computerizzata, Bruno Peirone per le immagini di alcuni accessi chirurgici agli arti e Renato Zanatta per quelle ecografiche.
Sono anche fortemente debitore nei confronti dei colleghi e/o ex-allievi Marco Leonardis, Cristiano Longo e Elisabetta Piv