Per la prima volta in un'edizione testualmente affidabile, le «prose varie» del Gozzano «gazzettiere» ricamano su fatti minimi di cronaca e di costume, ritraendo il trionfo della Belle Époque, ma nel contempo registrando lo stridore e gli anacronismi che ne annunciano il tracollo. L'infatuazione per il francescanesimo e quella per gli aerostati, la moda e la nostalgia per meridiane e cacce al falcone, i conflitti razziali negli Stati Uniti e la guerra, nuovi mezzi come la fotografia e il cinema: l'occhio ironico e indagatore di Gozzano si posa su dettagli significativi che hanno il potere di illuminare un'epoca e, di riflesso, anche tratti della contemporaneità. Completano il volume i testi di rievocazione storica esclusi dai precedenti riordini di settore nell'ambito delle prose, anch'essi venati da un tutt'altro che nostalgico gusto per l'anacronismo. Sensibilissimo sismografo del contesto, questi testi forniscono altresì un prezioso affaccio sull'officina poetica gozzaniana, in quanto luogo di "riciclo" ma anche di sperimentazione, come il commento di cui sono corredati mette puntualmente in luce.