L'Amore, la Minne, la Rosa, la Sapienza, la Dama, la Perfezione, la Completezza, la Vergine sono a volte termini complementari, altre volte sinonimi, in un linguaggio simbolico che unisce in un particolare convito gli iniziati alla "disciplina d'amore", che stupisce i mistici, esalta i filosofi e, soprattutto, scavalca i secoli e le aree geografiche. Partecipano al convito di tale amorosa scienza poeti, cavalieri, trovadori, pittori, monaci, santi e profeti, che nascondono dietro un linguaggio apparentemente discorde, ma sottilmente simile, un'ascesi dolce e amara, intorno alla quale si sono cimentate le anime più eccelse, gli aedi, i re, e a volte i giullari. Essi hanno cantato ogni volta qualcosa di particolare, d'ineffabile, usando linguaggi diversi hanno parlato per se stessi e per i pochi in grado di "intendere", hanno nascosto nella semplicità della preghiera verso un Amore sia umano che transumano, i termini caratteristici sia della fede che dell'alchimia.