«Mi sono inventato una storia, forse comune, forse anche banale. L'attenzione era ed è rivolta alla città, alla sua gente, alla sua storia prestigiosa, alle sue bellezze, alle sue risorse, al suo mare, al suo cuore. E anche ai suoi bisogni e alle sue contraddizioni. Parlo della splendida città di Taranto. Per questo ho costruito una vicenda, inventata e verosimile nello stesso tempo, per inserirvi interrogativi e riflessioni sulla società, sulla cultura, sulle tradizioni, sulla mentalità, sul dialogo interculturale e interreligioso, sulla politica». Il motivo ispiratore è dato dallo sbarco, alcuni mesi fa, di immigrati approdati nel porto di Taranto. La vicenda è costruita intorno alla storia di una ragazza, Fatima, del Medioriente, di fede musulmana, che offre a Sara, coetanea che la ospita, di mettere in evidenza non solo le bellezze della città, ma anche i temi dell'accoglienza, del dialogo fra le culture e le religioni e tanti altri motivi di profonda riflessione.