La fine della fantascienza, le influenze surrealiste, i paesaggi dell'inconscio collettivo, la società dei media e la morte del futuro; ma anche Schwarzenegger, gli incidenti automobilistici, la realtà virtuale, la guerra del Vietnam, Spielberg, Burroughs. In questa intervista, realizzata da Sandro Moiso nel 1992, James G. Ballard delinea i grandi temi dei nostri tempi con uno sguardo straordinariamente profetico, insieme spietato e immaginifico. Il documento conserva tutta la lucidità ballardiana e ci restituisce una precisa lettura della nostra, oltre che della sua, contemporaneità. Nel saggio che chiude la pubblicazione, Simon Reynolds, giornalista e critico tra i più influenti della sua generazione, commenta alcuni dei passaggi dell'intervista. Il suo testo colloca le parole dello scrittore inglese all'interno del corpus letterario ballardiano, del panorama culturale dell'epoca e di quello attuale. Attraverso un caleidoscopio di riferimenti culturali, Reynolds costruisce un fitto intreccio di relazioni nascoste in cui trovano posto band underground e scritti filosofici, film di Hollywood e grandi romanzi, Mark Fisher e Sherlock Holmes.