A ritmare la vita dell'autrice il suono della campanella della scuola in cui insegna e quello della sirena della fabbrica che, ancora oggi, dopo cent'anni, fa sentire la sua voce. Ma è proprio il grido della sirena quello più importante, che la riporta alle origini e le ricorda chi è. Attraverso il racconto dei nonni la sirena della fabbrica le narra la sua storia, quella della famiglia e della terra in cui vive e che ama, nonostante i veleni delle industrie chimiche e belliche che per decenni hanno inquinato il territorio. Tra le pagine del libro traspare l'amore per quella valle in cui spesso la mattina il sole fatica a vincere sulla nebbia fitta che si avvinghia al fumo della fabbrica, ma anche la speranza - come scrive l'autrice nelle battute finali - per noi e i nostri figli: ricordare per essere, riflettere per esistere, agire per continuare a vivere.