La raccolta fa seguito a una precedente pubblicazione dal titolo Racconti. Qui, il racconto più lungo, con il titolo di "Alceste", fa il verso all'Ulisse di Joice, disegnando nella dimensione di un luogo della provincia italiana il peregrinare del personaggio per le strade della città nell'arco di una giornata. È un raccontare luoghi e persone, ricordi, sensazioni e pensieri che fluiscono nella coscienza del protagonista durante il suo girovagare. In "Una mattina al policlinico Umberto I" il racconto ha tratti autobiografici che aprono lo sguardo sul mondo chirurgico e sui risvolti umani della carriera di un chirurgo. Gli altri racconti più brevi tratteggiano luoghi e persone visti con l'occhio riflessivo e a volte incantato del cronista.