Alberto Magnelli (Firenze, 1888 - Meudon, 1971), parallelamente alla sua attività di pittore, ha realizzato alcune decine di collages, dagli anni trenta, durante la grande stagione astratta della sua maturità artistica, sino agli anni sessanta. A differenza però dei collages storici cubisti e dadaisti, che per primi si appropriarono di materiali di scarto della vita quotidiana proponendo assemblaggi dalla valenza sociale, politica e narrativa, quelli di Magnelli sono costruiti con una scelta deliberata e consapevole di materie industriali: si tratta di carta ruvida, ondulata, telata, incatramata, oppure carta da parati, cartoni da imballaggio, tela di sacco, selezionata in maniera personalissima e sofisticata, con grande attenzione all'aspetto formale e con l'intento di arricchire le potenzialità espressive della materia pittorica. Il volume, che accompagna la mostra di Milano (Galleria Fonte d'Abisso, 13 marzo - 24 maggio 2008) presenta una selezione di 28 collages prodotti dal 1936 al 1964 - alcuni dei quali inediti - introdotti dai testi critici di Ada Masoero e Giovani Iovane, in grado di offrire una visione rigorosa del grande lavoro di sperimentazione dell'artista.