Nel 1929, in A room of one's own, Virginia Woolf sollevava nel proprio pubblico femminile un interrogativo sconcertante nella sua immediatezza: "Vi rendete conto di essere, forse, l'animale più discusso dell'universo?". Nel corso della Storia, l'animale più discusso è stato in prevalenza narrato dagli uomini, di volta in volta come loro antitesi, proiezione, desiderio; allorquando si sono raccontate da sé, le donne hanno talvolta ceduto alla tentazione di descriversi come vittime della storia androcentrica, della Natura, finanche di se stesse. In ogni caso, esse sono state (e sono) vittime di una semplificazione trasversale, che coinvolge ogni area culturale del mondo e che, per bisogno di immediatezza, fa ricorso a stereotipi consolidati. Questo volume è un lavoro corale, di studiosi e artisti internazionali che hanno visitato alcune "stanze delle donne", ritagliando scenari e declinazioni del femminile in una narrazione distinta per tematiche piuttosto che per aree geografiche o andamento storico-cronologico. Un racconto intermittente di fotogrammi e colori che, confluendo di volta in volta nelle stanze successive, compone un caleidoscopio di forme, simmetriche ma di continuo variabili.