Hai mai notato che i classici del cinema italiano sono disseminati di opere d'arte contemporanea? Sono i manifesti pubblicitari d'autore, nati dal genio dei massimi esponenti dell'arte cartellonistica (Leonetto Cappiello, Armando Testa, Gino Boccasile, Marcello Dudovich...). Ai tempi della realizzazione di Poveri ma belli, Ladri di biciclette o Dramma della gelosia, quei manifesti erano mere componenti dell'arredo urbano o, il più delle volte, strumenti di pubblicità più o meno occulta, che lo spettatore odierno, concentrato sull'intreccio, rischia di non notare. Paola Biribanti, grazie a un meticoloso lavoro di ricerca, ha affiancato i fotogrammi dei film, in cui quei manifesti (integralmente o in parte) vengono inquadrati, e i manifesti stessi. Ne è derivato uno spaccato della storia dell'Italia, con i suoi usi, costumi e strategie di comunicazione, a partire dagli anni Trenta, con l'introduzione del sonoro nel cinema, fino agli anni Settanta, che, con la chiusura di Carosello, segnano la fine dell'epoca cartellonistica.