"Oggi non si legge più, recita un diffusissimo stereotipo contemporaneo. In realtà è vero esattamente il contrario: non c'è mai stato nella storia un numero così alto di lettori. Il problema è che si tratta di lettori molto diversi da quelli dell'era predigitale: sono mediamente 'deboli', spesso disattenti e talvolta inconsapevoli, sicuramente bombardati da una incredibile quantità di informazioni. Fare informazione di qualità oggi significa, dunque, impegnarsi ogni giorno in una faticosa 'caccia al lettore'. Ce l'ha raccontata il direttore di 'la Repubblica' Mario Calabresi, interagendo con i colleghi del gruppo Atlantia attraverso una serie di appassionanti interventi - di cui ancora lo ringrazio - nel nostro ultimo seminario di 'Agorà Live'. Dalle sue riflessioni parte questo numero di Agorà, che indaga la rivoluzione del flusso continuo che ha stravolto negli ultimi anni il mondo dell'informazione nell'intero Occidente. Un mondo nel quale ogni tipo di notizia è immediatamente raggiungibile e che appare come un immenso oceano piatto nel quale tutto è immerso, con lo stesso peso e lo stesso grado d'importanza. Un mondo orizzontale, che ha rinunciato tendenzialmente a ogni modello di gerarchia, a ogni discrimine valoriale, a ogni forma di logica classica. Un mondo che, parafrasando Baumann, ha superato rapidamente la fase liquida ed è diventato addirittura gassoso. La rivoluzione del flusso continuo sta cambiando profondamente le dinamiche di apprendimento e addirittura i modelli di ragionamento. Il rapporto causa-effetto, il metodo deduttivo e quello induttivo - ovvero le splendide eredità della grande cultura classica - vengono superati e accantonati dai nuovi paradigmi della cultura digitale come l'iperconnessione, che trasforma tutto in una gigantesca rete senza un centro concettuale e logico di riferimento. E nella quale non esiste più un prima e un dopo, ma tutto è contemporaneo, presente e immanente. In questo scenario - inedito e complesso - siamo chiamati ad agire come cittadini e come professionisti. Sapendo che il flusso continuo funge da straordinario 'moltiplicatore', offrendoci al tempo stesso formidabili opportunità e gravissimi rischi. E che se fermarlo è impossibile, imparare a gestirlo è vitale." (dall'editoriale di Francesco Delzio)