L'occasione di poter esaminare a distanza ravvicinata il ciclo pittorico della Cappella Maggiore di Santa Croce di Firenze, nel corso del suo complesso restauro, ha permesso di riconsiderare i complessi problemi che riguardano un monumento tanto illustre della Firenze del secondo Trecento, primo esempio monumentale che narra tutte le tre parti della leggenda della Vera Croce. L'autrice ha analizzato le singole parti coinvolte nell'esecuzione del ciclo murale realizzato in Santa Croce nel corso del nono decennio del Trecento: il finanziamento dei benefattori Alberti del Giudice, l'esecuzione materiale di Agnolo Gaddi, quale capo di un'esperta bottega pittorica, e soprattutto la volontà dei francescani del convento fiorentino, con ogni verosimiglianza responsabili dell'iconografia degli affreschi. Tra i molti aspetti affrontati in questo lavoro, meritano di essere ricordati la precisa analisi delle condizioni di conservazione degli affreschi, la puntuale ricognizione delle iconografie, la delineazione della storia edilizia della parte di monumento rivestita da questo ciclo pittorico, un'ampia ricognizione dei precedenti cicli italiani illustranti la leggenda della vera croce, e le relazioni tra questa opera di Agnolo e alcuni cicli successivi.