Questo saggio percorre itinerari impervi di riflessione, affrontando le inquietudini che agitano i nostri rapporti quotidiani. Nel caos odierno, gremito di barriere di relazione e divisioni, quale futuro ci attende? Una tendenza atomizzante rischia di farci girare a vuoto attorno a noi stessi, separandoci gli uni dagli altri, rendendo deboli le interazioni tra le persone, nella confusione tra virtuale e reale. Ma sentimenti e legami sono necessari per crescere e non possiamo rinunciarvi. In tal senso l'indagine affidata a queste pagine diventa suggerimento educativo, luogo di gestazione e riscatto, oltre ogni diaspora e divario generazionale o culturale. L'uso che facciamo della nostra soggettività e la manutenzione delle relazioni si confermano indispensabili sistemi educativi di regolazione dei nostri affetti per realizzare una diversa e adeguata connessione tra il consolidato dalla storia e l'incertezza del domani. I vissuti escono dal "personale", si declinano al plurale e ci convincono a seguire itinerari di cambiamento, per condurre una vita meno schizofrenica e distratta. Nel nostro sistema complesso niente è scontato, pertanto alla domanda sul futuro, l'autrice ci invita a rispondere: "il futuro non è ciò che ci accadrà, ma ciò che faremo".