Nell'estate del 1901, rientrato a Bergamo per le vacanze e in attesa di svolgere il servizio militare, Angelo Giuseppe Roncalli si immerse nello studio, approfittando della biblioteca del Seminario di Bergamo. Da questa immersione emersero due piccoli quaderni, intitolati dal chierico bergamasco "Ad omnia". I due quaderni testimoniano il suo precoce interesse verso il problema del rapporto fra Chiesa e mondo moderno. Osservando il risveglio del cattolicesimo, nelle sue riflessioni e nelle sue letture, il chierico Roncalli faceva convergere diverse esperienze - l'americanismo, l'associazionismo operaio, il cattolicesimo politico francese, il dinamismo democratico-cristiano - verso il complesso rapporto tra fede e ragione all'interno del vissuto religioso. Il confronto della Chiesa con la modernità, infatti, era avvicinato non tanto sul versante teologico, con i suoi risvolti dottrinali e le sue ricadute ecclesiologiche, quanto su quello pastorale, attraverso il suo incontro con i movimenti di massa e con l'ansia spirituale dell'uomo. Infine, come dimostrato per la sua spiritualità, con il recupero dei Padri della Chiesa e il riferimento edificante ai martiri e ai santi, oltre a rivelarne il metodo di studio, specialmente nel sintetizzare e annotare i testi, "Ad omnia" mostra il formarsi di una cultura roncalliana mediata da letture terze, non solo di carattere letterario, ma spesso saggistico o giornalistico.