"La poesia di Francesco Giusti si conferma, in parte, anche a modi che hanno a che fare con il 'racconto'. Un racconto che vive come intenzione poematica, nel diagramma di una storia disegnata per tappe che sono i singoli quadri distinti l'uno dall'altro dai titoli dei singoli componimenti. E questa poesia-racconto però resta ancorata linguisticamente a un parlato al grado anche alto, fatto di rimandi, di riprese, ripetizioni, accordi, inversioni, consonanze, di ascendenza culta, frutto delle stratificazioni di una cultura che via via si è fatta natura e che quindi si fonde in modo essenziale con le ragioni dell'esistenza. È la storia di un'avventura esistenziale nei suoi momenti e tappe, il giornale di bordo di una vicenda e insieme di un'educazione sentimentale, che scopre e vive e vede tramontare il senso di molti progetti e di molti sogni della vita propria e altrui. La conclusione della storia non è tuttavia la dichiarazione di un fallimento, ma l'esperienza paradossalmente vivificante di un moto ciclico fatto di passato che ricresce nel presente." (Paolo Ruffilli)